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Biomedical Engineering - Costruzioni Biomeccaniche

Raccolta domande teoriche esami

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1 QUESITI TEORICI 2 - COSTRUZIONI BIOMECC ANICHE G iugno 2012 Quesito 2 Si descriva cosa si intende per simulatore di bacino e si illustrino le possibili soluzioni progettuali. Quesito 3 Si illustri la legge di Paris - Erdogan e si discuta il suo possibile utilizzo nella previsione della vita a fatica di una protesi. F ebbraio 2012 Quesito 2 Con riferimento specifico al collegamento a vite pr esente in un impianto dentale , si evidenzino i possibili rischi di fallimento durante la masticazione . Quesito 3 Si descrivano i principali trattamenti meccanici utilizzati per aumentare la resistenza a fatica di un pezzo . In particolare si illustri il principio su cui si basano per migliorare le propriet à meccaniche del pezzo e in quali situazioni i trattamenti descritti non risultano efficaci. 2 S ettembre 2012 Quesito 2 Si effettui l’analisi di montaggio tra lo stelo e testina della protes i modulare di spalla in figura. Dopo il forzamento de l cono Morse, la superficie P1 si trova ad una distanza pari a 2 + 0.3 - 0.2 dalla superficie S2. In particolare si valuti il gioco assiale tra le superfici P3 ed S3. Quesito 3 Si considerino le due protesi d’anca di figura: (a) una protesi d’anca classica con stelo femorale e (b) una protesi d’anca da rivestimento, in cui il componente femorale serve solo per sostituire l’interfaccia articolare. Le due testine hanno diverse dimensioni ( 28 mm e 50 mm ) e diverso gioco diametrale con la rispettiva coppa acetabolare ( 56 μ m e 100 μ m ). Testine e coppe acetabolari delle due protesi sono realizzate con la stessa le ga di CoCr . Dopo aver brevemente descritto cosa si intende per regime di lubrificazione, si discuta se e per quali ragioni le due protesi potrebbero sviluppare un diverso regime di lubrificazione all’interfaccia articolare. Si ipotizzi che le altr e grandezze di interesse siano identiche nei due casi. 3 a ) b ) F ebbraio 2013 Quesito 2 Si discuta se e per quali motivi l’ usura all’interfaccia articolare di una protesi d’anca è diversa in un accoppiamento CoCrMo - CoCrMo rispetto ad un accoppiamento allumina - zirconia. Quesito 3 Si descriva il significato delle informazioni sperimentali riportate nel grafico di figura ed il loro possibile utilizzo nella progettazione di un dispositivo biomeccanico. 4 S ettembre 2 013 Quesito 2 Si descriva cosa si intende per usura abrasiva e usura adesiva. Si illustri inoltre, riferendosi al m odello di una singola asperit à , l’espressione del fattore di usura per le due tipologie considerate. Quesito 3 Con riferimento allo stelo di una protesi d’anca si discutano vantaggi e svantaggi di uno stelo standard , uno stelo modulare e uno stelo mono blocco custom . S ettembre 2015 Quesito 2 Si consideri il sistema implantologico dentale di Fig. 1, la cui zona di collegamento tra moncone e impianto pu ò essere schematizzata come in Fig.2. Si immagini che l’impianto sia parte di un ponte dentale dove, per effetto lev a, il carico masticatorio agisce sul dente esercitando una forza F con valore massimo pari a 250 N e con direzione e verso come in Fig.1. E’ noto che : d n =1.8 mm d m =2.1mm θ =30° α= 4° h=1.4mm D m = diametro medio testa = 2.7 mm D f = foro passante nel moncone = 2.3 mm i coefficienti di attrito tra le superfici valgono: testa - moncone f 1 = 0.1 filetto vite - madrevite f 2 = 0.3 moncone - impianto f 3 = 0.8 le propriet à de materiale della vite di collegamento e del moncone sono: E = 110 GPa ν = 0.29. la zona del moncone che si deforma è assimilabile ad un cilindro circolare cavo con diametro interno pari al diametro D f del foro passante e diametro esterno D e pari a 3.4 mm. Si chiede di valutare il momento di serraggio minimo affinch é durante la masticazione non esistano micromovimenti all’interfaccia tra moncone e impianto e la vite non venga caricata a taglio 5 Quesito 3 In alcune correzioni chirurgiche di patologie della colonna vertebrale si prevede l’impianto di barre spinali opportunamente sagomate . Frequentemente si parte da barre rettilinee , che vengono poi piegate in sede operatoria da l chirurgo tramite opportuno strumentario. Si chiede di: • descrivere lo stato di sforzo e deformazione presente nella barra a seguito della piegatura , ipotizzando che il materiale della barra si comporti come un materiale elastoplastico ideale • definire se e come cambier à il comportamento a fatica della barra spinale, quando sottoposta ad una prova in vitro nelle 3 configurazioni di figura: rettilinea , piegata 1 e piegata 2 6 gennaio 2018 Quesito 2 Con riferimento al Quesito 1 si consideri l’elemento ILMN. E’ noto che: - nel collegamento forzato IL - LM, LM si c omporta funzionalmente come un mozzo con diametro esterno di 30 mm nel quale viene forzato IL; l’attrito tra IL e LM è pari a 0.2 . Si chiede di: - eseguire un disegno costruttivo dell’elemento LM, tenendo conto degli aspetti funzionali dello stesso - valutare il momento di serraggio delle viti mordenti affinch é non esistano movimenti tra MN e LM - valutare l’ interferenza del collegamento tra IL e LM che garantisce la stabilit à de llo stesso (non si considerino gli effetti di eventuali momenti flettenti presenti) Quesito 3 In alcune correzioni chirurgiche di patologie della colonna vertebrale si prevede l’impianto di barre spinali opportunamente sagomate . Frequentemente si parte da barre rettilinee , che vengono poi piegate in sede operatoria dal chirurgo tramite opportuno strumentario. Si chiede di: • descrivere lo stato di sforzo e deformazione presente nella barra a seguito della piegatura , ipotizzando che il materiale della barra si comporti come un materiale elastoplastico ideale • definire se e come cambier à , rispetto alla configurazione rettilinea (vedi figura) , il comportamento a fatica della barra spinale, quando sottoposta ad una prova in vitro nelle 2 configurazio ni piegata 1 e piegata 2 7 F ebbraio 2018 Quesito 2 Si consideri il sistema di fissazione mostrato in Figura, utilizzato per trattare fratture del femore. i) Si descriva l’attrezzatura e il protocollo di prova necessario alla valutazione della rigidezza flessionale del dispositivo, come suggerito dalla normativa tecnica di riferimento (es. ASTM F1264). ii) Si disegni una possibile curva sperimentale misurata con il set - up descritto al punto i) sul dispositivo di figura e si illustri come occorre elaborare i dati grezzi per ottenere la rigidezza flessionale del dispositivo. Quesito 3 Con riferimento ad una protesi d’anca classica , si chiede: i) di descrivere il set - up sperimentale e le grandezze misurate per stimare il regime di lubrificazione che si instaura all’interf accia articolare ii) se e come si pu ò definire (senza ulteriori prove) il regime di lubrificazione per una testina da 32 mm , sapendo che una per una testina da 28 mm ( a parit à di materiali, tolleranze, rugosit à articolari e condizioni di prova) è stat a valutato sperimentalmente un regime di lubrificazione fluidodinamica 8 luglio 2018 Quesito 2 Si illustrino il set - up sperimentale e le diverse metodologie di misura che si possono utilizzare in una prova di laboratorio per quantificare l’ usura all’interfaccia articolare di una protesi d’anca . Si discutano gli aspetti problematici associati alla prova suddetta, in relazione ai diversi materiali utilizzabili per l’accoppiamento articolare. Quesito 3 Si consideri il sistema implantologico dentale di Fig. 1, composto dall’impianto endosseo, dal moncone su cui viene montata la corona dentale e dalla vite di collegamento (non visibile). La zona di collegamento tra moncone e impianto pu ò essere schematizz ata come in Fig.2. P ( t) E’ noto che: a) le dimensioni della vite di collegamento (Fig. 3) sono: diametro medio d m =1.8 mm diametro di nocciolo d n = 1.6 mm angolo di filetto θ = 30° a ngolo d’elica α = 6° diametro medio testa D m = 2.8 mm foro passante nel moncone D f = 2.4 mm altezza del tratto di moncone in battuta con la testa della vite h = 1.2 mm b) i coefficienti di attrito valgono: testa - moncone f 1 = 0.3 filetto vite - madrevite f 2 = 0.35 c) il materiale con cui sono realizzati vite e moncone è una lega di titanio con E=110GPa ν =0.29 σ sn =790MPa σ R =860MPa σ FA =450MPa d) la zona del moncone che si deforma per effetto del serraggio é assimilabile ad un cilindro circolare cavo con diametro esterno D e = 3.6 mm e diametro interno pari al diametro D f del foro passante 9 e) il carico masticatorio P (t) varia nel tempo e agisce verticalmente e coassialmente al moncone (Fig. 1) f) durante la masticazione nella vite di collegamento agisce una forza assiale ondulata con valore minimo pari a 160 N g) la vite di collegamento è stata serrata con un momento di serraggio pari a 26 N·cm . Si chiede di valutare: • - il carico masticatorio P (t) • - il momento di svitamento durante la masticazione S ettembre 2018 Quesito 2 Si consideri la barra trasversale EF del Quesito 1 e si immagini che, nel suo tratto centrale, sia presente una cricca di lunghezza pari a 200 μ m , con fattore di forma pari a 0.7 . La sezione del tratto centrale di EF è rettangolare con dimensioni 7 e 4 mm (direzioni x e y, rispettivamente). Per la lega di titanio della barra EF sono note le informazioni spe rimentali di Figura 3. Si chiede di: 10 a) valutare il numero di cicli necessari a far crescere la lunghezza della cricca fino a 1 mm , nelle condizioni di carico del Quesito 1. b) eseguire un disegno costruttivo della barra trasversale EF, considerando la geometria illustrata in Figura 1. Quesi to 3 Si considerino due protesi d’anca , con un diverso accoppiamento articolare: (a) testina in ceramica coppa acetabolare in UHMWPE diametro testina 26 mm (b) testina in CoCr coppa acetabolare in UHMWPE diametro testina 36 mm Il gioco diametrale è lo s tesso per le due protesi e pari a 200 μ m. I moduli elastici dei tre materiali usati nei due accoppiamenti articolari valgono rispettivamente 210 GPa per il CoCr, 380 GPa per la ceramica, 1 GPa per il UHMWPE, mentre il coefficiente di Poisson è pari a 0.3 per i tre materiali. La rugosit à R q è pari a 0.01 μ m per la testina ceramica, 0.05 μ m per la testina metallica e 1 μ m per i due acetaboli in UHMWPE. Utilizzando l’espressione proposta da Hamrock e Dowson : Si chiede di : - descrivere il significato dell’espressione proposta da Hamrock e Dowson, sopra riportata - valutare il regime di lubrificazione della protesi b) - valutare il regime di l ubrificazione della protesi a) per gli stessi valori di F, μ e velocit à angolare ω. 11 F ebbraio 2019 Quesito 2 Si consideri la placca per osteosintesi schematizzata in figura. Si ipotizzi una sezione trasversale perfettamente rettangolare ( w = 18 mm ; spessore = 5 mm ) e 8 fori identici di diametro d = 6 mm e interasse pari a 16 mm. Il materiale della placca è un acciaio inox, che si ipotizza dotato di comportamento elastico - perfettamente plastico con le seguenti propriet à : E=200GPa ν =0.3 σ sn =500MPa σ R =690MPa Con riferimento alla curva fornita per i valori di Kt , e immaginando che la placca venga sottoposta ad una prova di trazione statica si chiede di: • disegnare l’ andamento dello sforzo nelle due sezioni A e B della placca duran te le varie fasi della prova; • valutare la forza a cui il materiale inizia a snervarsi e la forza a cui la placca cede; • discutere se le due forze suddette cambierebbero in una placca con interasse dei fori dimezzato . Quesito 3 Si consideri il collegamento, mostrato in figura, tra le viti peduncolari e le barre di unione di un fissatore spinale. Si chiede di: - illustrare il principio di funzionamento su cui si basa il collegamento suddetto - esprimere i l legame tra la coppia di serraggio della vite presente nel collegamento e la massima forza F 12 applicabile alla barra senza avere scivolamenti del collegamento. Si indichino opportunamente tutte le grandezze di interesse. G iugno 2019 Quesito 2 Si consider i una barra spinale a sezione quadrata , che viene caricata utilizzando il banco prova di Figura. Sapendo che: - il materiale della barra spinale, per cui si ipotizza un comportamento elastico - perfettamente plastico , ha le seguenti propriet à : E = 110 GPa ν =0.3 σ sn =900MPa , - il lato della sezione quadrata è pari a 5 mm , - le grandezze di figura valgono: s = 4 cm , c = 7 cm , si chiede di: i) calcolare il valore F* della forza F per cui la barra spinale inizia a plasticizzare ii) spiegare cosa accade per forze pi ù elevate di F* e calcolare il valore F** della forza F per cui, nel tratto centrale della barra spinale , si raggiunge una plasticizzazione di met à della sezione iii) descrivere qualitativamente cosa accade alla barra spinale quando viene rimosso il carico F nei due casi precedenti (F* e F**) 13 Quesito 3 Con riferimento ad una protesi d’anca si chiede di: i) descrivere cause e problematiche associate ai diversi modi di usura che possono coinvolgere la testina, la coppa acetabolare ( metal - back ) e l’inserto acetabolare ii) con riferimento specific o all’ interfaccia articolare di progetto , si dica se e per quali fattori l’ usura è diversa in un accoppiamento CoCrMo - UHMWPE rispetto ad un accoppiamento allumina - zirconia. L uglio 2019 Quesito 2 Si consideri il punto pi ù caricato del connettore del Quesito 1. Si immagini che nello stesso punto sia presente una cricca di lunghezza pari a 100 μ m , con fattore di forma pari a 0.8. Per la lega di titanio del connettore sono noti i dati sperimentali di figura. Si chiede di: a) descrivere brevemente il significato della curva sperimentale b) valutare il numero di cicli necessari a far crescere la lunghezza della cricca fino a 1 mm . 14 Quesito 3 Con riferimento allo stelo di una protesi d’anca si discutano (in modo schematico) vantaggi e svantaggi di a) uno stelo standard, b) uno stelo modulare, c) uno stelo monoblocco custom realizzato alle macchine utensili, d) uno stelo monoblocco custom realizzato con stampa 3D. Nell’effettuare il confronto tra le diverse soluzioni, si considerino tutti gli aspe tti di interesse legati a progettazione, produzione, impianto, funzionalit à e affidabilit à . S ettembre 2019 Quesito 2 – compito A Per una protesi d’anca classica con accoppiamento allumina - zirconia, testina di 28 mm e clearance diametrale di 50 μ m è stato valutato sperimentalmente, in particolari condizioni di prova, un regime di lubrificazione fluidodinamica. Si chiede: i) di descrivere il set - up sperimentale utilizzato e le grandezze misurate per stimare il regime di lubrificazione che si instaura all’interfaccia articolare ii) se e come, senza ulteriori prove, si pu ò definire il regime di lubrificazione nelle stesse condizioni di prova di un accoppiamento identico al precedente (materiali, dimensione della testina, rugosit à articolari) con clearance diametrale pari a 100 μ m Quesito 2 – compito B Per una protesi d’anca classica con accoppiamento CoCr - UHMWPE, testina di 28 mm e clearance diametrale di 160 μ m è stato valutato sperimentalmente, in particolari condizioni di prova, un regime di lubrificazione boun dary. Si chiede: i) di descrivere il set - up sperimentale utilizzato e le grandezze misurate per stimare il regime di lubrificazione che si instaura all’interfaccia articolare ii) se e come, senza ulteriori prove, si pu ò definire il regime di lubrificazi one nelle stesse condizioni di prova di un accoppiamento identico al precedente (materiali, dimensione della testina, rugosit à articolari) con clearance diametrale pari a 100 μ m 15 Quesito 3 Si considerino i seguenti elementi filettati: vite mordente ( Tap bolt ) , vite prigioniera ( Double End Threaded Stud ) e vite di trasmissione ( Power screw ). Si chiede di: i) descrivere i tre elementi filettati, evidenziandone aspetti comuni e diversit à rispetto ad applicazione, funzionamento e filettatura adottata. ii) effettuare il disegno costruttivo di una vite prigioniera . F ebbr aio 2020 Quesito 2 Con riferimento specifico ad una prova di laboratorio per valutare l’ usura di protesi d’anca con accoppiamento metal lo - polimero , si descrivano: a) il set - up di prova e il protocollo sperimentale utilizzati b) le diverse grandezze che possono essere misurate per quantificare l’ usura all’interfaccia articolare, evidenziandone gli eventuali aspetti problematici Quesito 3 Un chiodo endomidollare viene testato secondo norma, seguendo le indicazioni della ASTM F1264 Standard specification and test methods for intramedullary fixation devices . Il diagramma sperimentale ottenuto è rappresentato in figura: 16 Si chiede di: a) descrivere il set - up di prova e il protocollo sperimentale utilizzati (come suggeriti dalla normativa tecnica) e il significato della curva F - y ottenuta b) illustrare brevemente come è stata ricavata la formula proposta nella norma per il calcolo della r igidezza flessionale del chiodo : bending structural stiffness = s 2 ( L + 2 c ) F / 1 2 y c) valutare il modulo elastico del materiale del chiodo testato, sapendo che durante la prova c = 100 mm e s = 60 mm e che il chiodo ha se zione trasversale cava ( D ext = 12 mm , spessore di parete pari a 2.5 mm ) G iugno 201 7 Quesito 2 Si consideri la placca per osteosintesi schematizzata in figura. Si ipotizzi una sezione trasversale perfettamente rettangolare ( w = 18 mm ; spessore = 5 mm ) e 8 fori identici di diametro d = 6 mm con interasse pari a 15 mm. Il materiale della placca è un acciaio inox con le seguenti propriet à statiche: E=200GPa ν =0.3 σ sn =480MPa σ R =650MPa La placca viene sottoposta ad una prova di trazione statica. Assumendo che il materiale della placca abbia un comportamento elastico - perfettamente plastico, e utilizzando la curva fornita per i valori di Kt, si chiede di: • disegnare l’ andamento dello sforzo nelle diverse sezioni della placc a durante le varie fasi della prova • valutare la forza a cui il materiale inizia a snervarsi e la forza a cui la placca cede • discutere cosa cambierebbe se l’interasse dei fori fosse pari a 8 mm 17 Si consideri un sistema implantologico dentale, composto dall’impianto endosseo, dal moncone su cui viene montata la corona dentale e dalla vite di collegamento. Sono noti i seguenti dati per vite di collegamento e moncone : a) diametro medio d m =1.8 mm diametro di nocciolo d n = 1.6 mm angolo di filetto θ = 30° angolo d’elica α = 6° diametro medio testa D m = 2.8 mm foro passante nel moncone D f = 2.3 mm b) coefficienti di attrito : testa - moncone f 1 = 0.22 filetto vite - madrevite f 2 = 0.16 c) la coppia di serr aggio della vite è pari a 28 N· cm d) la zona del moncone che si deforma per effetto del serraggio é assimilabile ad un cilindro circolare cavo con diametro esterno D e = 3.2 mm e diametro interno pari al diametro D f del foro passante. e) il materiale con cui sono realizzati vite e moncone è una lega di titanio con : E=110GPa ν =0.29 σ sn =790MPa σ R =860MPa σ FA =450MPa Si chiede di valutare il momento di disserraggio della vite di collegamento durante la masticazione , sap endo che il carico masticatorio agisce verticalmente e coassialmente al moncone, esercitando sul dente una forza P (t) variabile nel tempo con valore massimo pari a 330 N. 18 G ennaio 2019 Quesito 2 Si considerino i due sistemi di fissazione mostrati in Figura, utilizzati per trattare fratture del femore. Si immagini di voler effettuare dei test in vitro sui due dispositivi, applicando condizioni di carico il pi ù possibile realistiche . Si descrivano le possibili soluzioni progettuali per realizzare il set - up sperimentale , discutendo l’opportunit à o meno di utilizzare un unico banco prova per i due dispositivi. a ) b) Quesito 3 Si consideri un bioreat tore come quello di figura, dove la pressione all’interno della camera di coltura è controllata dal movimento di due pistoni (A e B). Ogni pistone, a sua volta, è messo in movimento da un sistema di trasmissione basato sulla rotazione di una vite azionat a da un motore . 19 E’ noto che: - il sistema di trasmissione ha un rendimento di 0.4 - la vite ha diametro medio 10 mm, filetto rettangolare e passo 1.5 mm - la pressione massima raggiunta nella camera di coltura è pari a 0.6 MPa - il pistone è cilindrico con diametro 25 mm Si chiede di: • calcolare la coppia applicata dal motore alla vite per generare la pressione massima nella camera di coltura • calcolare l’ attrito presente tra i filetti di vite e madrevite • discutere se il tipo di filettatura d ella vite del bioreattore ha caratteristiche ottimali per essere utilizzata in una vite di serraggio L uglio 2017 Quesito 2 – argomento non in programma quest’anno Quesito 3 Con riferimento ad un modello di lubrificazione elastoidrodinamica (ad esempio quello proposto da Hamrock e Dowson) e ai regimi di lubrificazione che si possono sviluppare all’interfaccia articolare di una protesi d’anca si chiede di: a) illustrare il diverso ruolo giocato dalle i) variabili di progetto dell’accoppiamento e dalle ii) condi zioni di funzionamento b) definire se e perch é , a parit à di condizioni di funzionamento, ci si aspetta un diverso regime di lubrificazione per un accoppiamento CoCrMo - UHMWPE rispetto ad un accoppiamento allumina - zirconia. 20 S ettembre 201 5 Quesito 2 – argomento non in programma quest’anno Quesito 3 Si consideri il collegamento conico tra due elementi di una protesi modulare per ricostruzione ossea (ad esempio B e C in figura). Si ipotizzi che non esista alcun mismatch angolare tra i due elementi conici e che i due elementi vengano assemblati con una forza di assemblaggio F ass . Si descriva come varia lungo il cono lo stato di sforzo che si crea nei due elementi a seguito dell’assemblaggio. F ebbraio 2017 Quesito 3 Con riferimento ad una prova sperimentale di usura su protesi d’anca , si descriva: - il set - up sperimentale necessario - i possibili metodi per quantificare l’usura all’interfaccia articolare - le diverse problematiche associate alla prova e ai possibili materiali protesici. 21 Quesito 2 Si consideri il collegamento conico tra la testina e il col letto di una protesi d’anca e si immagini di condurre una prova di assemblaggio secondo lo schema di figura, suggerito dalla norma ISO. Durante la prova, si misura la curva F - y , dove y è lo spostamento applicato dalla macchina alla traversa superiore e F la forza necessaria ad assemblare testina e colletto. La curva F - y potrebbe essere dedotta, note alcune caratteristiche del collegamento conico, utilizzando il modello analiti co sviluppato da Fessler e Fricker. Si chiede di: - descrivere l’approccio e le ipotesi alla base del modello analitico , e videnziando quali parametri del collegamento conico influenzano l’andamento della curva F - y - disegnare l’andamento qualitativo della curva F - y sperimentale che ci si aspetta di rilevare durante la prova, confrontandolo con l’andamento della stessa curv a dedotto dal modello analitico . - discutere le ragioni degli eventuali scostamenti tra le due curve (sperimentale e modello analitico) 22 G ennaio 2020 Quesito 2 – argomento non in programma quest’anno Quesito 3 Si consideri il sistema implantologico dentale di Fig. 1, composto dall’impianto endosseo, dal moncone su cui viene montata la corona dentale e dalla vite di collegamento (non visibile). La zona di collegamento tra moncone e impianto pu ò essere schematizzata come in Fig.2. E’ noto che: a) le dimensioni della vite di collegamento (Figure 2 e 3) sono: d m =1.8 mm d n = 1.6 mm θ = 30° α = 6° foro passante nel moncone D f = 2.4 mm h = 1.2 mm b) i coefficienti di attrito valgono: testa - moncone f 1 = 0.3 c) il materiale con cui sono realizzati vite e moncone è una lega di titanio con E=110GPa ν =0.29 σ sn =790MPa σ R =860MPa σ FA =450MPa d) la zona del moncone che si deforma per effetto del serraggio é assimilabile ad un cilindro circolare cavo con diametro esterno D e = 3.6 mm e diametro interno pari al diametro D f del foro passante e) il carico masticatorio P (t) varia nel tempo e agisce verticalmente e coassialmente al moncone (Fig. 1) f) durante la masticazione nella vite di collegamento agisce una forza assiale ondulata con valore minimo pari a 190 N 23 g) la vite di collegamento è stata serrata con un momento di serraggio pari a 24 N·cm . Si chiede di valutare: • il carico masticatorio P (t) • il margine di sicurezza allo svitamento durante la masticazione, immaginando che, nel momento di carico masticatorio massimo, sulla vite si scarichi anche una coppia pari a 8 N·cm . V edi anche file “ esami 2011 - 2016 ” per ulteriori ques i ti t eorici